Report di sostenibilità: le opportunità nascoste dietro l’obbligo, con Stefania Presta di Spinlife
Intervista
Report di sostenibilità:Le opportunità nascoste dietro l'obbligo,
con Stefania Presta di Spinlife

Da obbligo a opportunità di business: la sostenibilità e la trasparenza nei prossimi anni diventeranno sempre di più un asset centrale per le aziende.
In questa intervista a Stefania Presta, ESG Specialist di Spinlife approfondiamo il tema dell’ampliamento dei soggetti obbligati alla rendicontazione non finanziaria, il cosiddetto “report di sostenibilità aziendale”, da redigersi secondo i nuovi standard europei per la rendicontazione di sostenibilità (ESRS) sviluppati dal gruppo consultivo europeo per le relazioni finanziarie (EFRAG) e pubblicati il 31 luglio 2023.
Sempre più aziende e organizzazioni devono imparare a fare i conti con la parola “impatto”. La nuova rendicontazione, infatti, mira a dar conto a tutto tondo – a tutti i soggetti interessati – degli impatti, cioè dei “risultati” attesi, della gestione di medio e lungo termine, non soltanto di quelli di breve periodo. Un passo in più verso il pieno raggiungimento degli ambiziosi ma irrinunciabili obiettivi dell’Agenda ONU 2030 per lo sviluppo sostenibile.
Fabio Poles, Direttore Generale UniSMART Fondazione

Chi sono i soggetti obbligati e da quando?
La Direttiva 2022/2464, (in sigla CSRD) è stata pubblicata in Gazzetta ufficiale dell’Unione europea il 16 dicembre 2022 e, con essa, vengono ampliati i soggetti già obbligati alla rendicontazione non finanziaria dalla precedente Direttiva UE 2014/95, recepita in Italia con il Decreto Legislativo n. 254/16. In questo modo si stima che i soggetti obbligati passeranno da 11.700 a 50.000 imprese. In dettaglio, saranno progressivamente tenute alla redazione del report di sostenibilità aziendale:
- le grandi imprese(1) già soggette alla rendicontazione non finanziaria, a partire dal 1° gennaio 2024, con pubblicazione del primo report nel 2025;
- le restanti grandi imprese(1) attualmente non interessate dalla rendicontazione non finanziaria, a partire dal 1° gennaio 2025, con pubblicazione del primo report nel 2026;
- le PMI e le altre imprese quotate sui mercati regolamentati dall’UE, ad eccezione delle microimprese(1) quotate, a partire dal 1° gennaio 2026, con possibile deroga fino al 2028;
- le società extra-UE quotate sui mercati regolamentati dell’UE;
- le filiali UE di società non UE, a partire dal 1° gennaio 2028.
In caso di gruppi di imprese, gli obblighi di rendicontazione possono essere assolti dall’impresa madre per conto delle imprese figlie, nel caso in cui il gruppo rediga il bilancio consolidato.
(1) Ricordiamo che sono definite grandi le imprese che alla data di chiusura del bilancio superano i limiti numerici di almeno due dei tre criteri seguenti: a) totale dello stato patrimoniale: 20 000 000 EUR; b) ricavi netti delle vendite e delle prestazioni: 40 000 000 EUR; c) numero medio dei dipendenti occupati durante l’esercizio: 250. Sono invece definite microimprese le imprese che alla data di chiusura del bilancio non superano i limiti numerici di almeno due dei tre criteri seguenti: a) totale dello stato patrimoniale: 350 000 EUR; b) ricavi netti delle vendite e delle prestazioni: 700 000 EUR; c) numero medio dei dipendenti occupati durante l’esercizio: 10.
Cosa cambia per chi già produce un report secondo standard volontari (finalizzato alla Dichiarazione Non Finanziaria o per altri motivi)?
In primo luogo, sarà necessario adattarsi ai nuovi standard europei per la rendicontazione di sostenibilità, detti ESRS, sviluppati dal gruppo consultivo europeo per le relazioni finanziarie (EFRAG) e pubblicati il 31 luglio 2023. Ciò permetterà di ottenere informazioni affidabili e comparabili tra le varie imprese, in riferimento agli oltre mille data points disponibili. All’interno del report, la strategia ESG, che guarda al futuro (forward looking, prospettiva), dovrà essere descritta in modo trasparente e rapportata ai dati di consuntivazione annuale, che guardano al passato (backward looking, retrospettiva). Ancora, sarà necessario applicare il principio della doppia materialità, per comprendere come le questioni di sostenibilità (outside-in, materialità finanziaria) impattino sulle aziende, esponendole a rischi che si potrebbero tradurre in conseguenze finanziarie, e viceversa come le aziende impattino sulle persone e sull’ambiente (inside-out, materialità d’impatto). Insieme a ciò, il report dovrà chiarire il ruolo del CdA e del management riguardo la sostenibilità e quali siano i principali adverse impacts legati all’azienda e alla sua catena di valore. Infine, sarà obbligatorio ottenere una garanzia limitata sul report tramite una revisione da parte terza, per assicurare la conformità agli ESRS e la validità e correttezza del processo svolto dall’impresa per identificare le informazioni riportate. Il report dovrà essere collocato nella relazione sulla gestione e redatto nel formato elettronico unico di comunicazione XHTML.

Come sono correlate la CSRD e la Tassonomia UE per le attività ecosostenibili?
Il Regolamento UE 2020/852, che ha introdotto nel sistema normativo europeo la tassonomia delle attività economiche ecosostenibili, all’Articolo 8 impone un preciso obbligo di trasparenza: tutte le imprese soggette alla Direttiva 2014/95, ora sostituita dalla Direttiva CSRD 2022/2464, devono includere nel report di sostenibilità informazioni su come e in che misura le attività dell’impresa sono associate ad attività economiche considerate ecosostenibili ai sensi degli articoli 3 e 9 del regolamento stesso. In particolare, le imprese devono comunicare la quota del loro fatturato proveniente da prodotti o servizi associati ad attività ecosostenibili, nonché la quota delle loro spese in conto capitale (CapEx) e la quota delle spese operative (OpEx) relativa ad attivi o processi associati alle medesime attività.
Quali sono le più probabili criticità e opportunità che le imprese affronteranno in questo nuovo percorso?
Il fondamento del reporting si colloca nella disponibilità di dati precisi e affidabili: in questo senso le aziende dovranno costruire, laddove già non presenti, solide basi di dati per monitorare le proprie prestazioni e per impostare obiettivi di sostenibilità realistici. Inoltre, saranno chiamate ad apportare un cambiamento nella cultura aziendale, e di conseguenza una trasformazione operativa, necessari per implementare e raggiungere effettivamente tali obiettivi. Sotto questo punto di vista la CSRD, oltre che un obbligo, rappresenta anche un’opportunità: può dare impulso all’innovazione e all’automazione, può far sentire i lavoratori in grado di contribuire effettivamente alla causa ambientale e sociale, può rafforzare il dialogo con gli stakeholder e all’interno di gruppi di lavoro interfunzionali. Inoltre, l’integrazione strategica ed operativa della sostenibilità nei processi decisionali delle organizzazioni costituirà sempre più un volano per attrarre la fiducia di clienti e investitori.
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Recap | Spin2B - Sostenibilità d’impresa e falsi miti
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Spin2Business
Sostenibilità d'impresa e falsi miti
Camera di Commercio di Padova
Mercoledì 22 febbraio 2023

Mercoledì 22 febbraio 2023 si è tenuto il secondo appuntamento del ciclo di incontri Spin2Business, progetto nato per dare risalto ad alcuni degli oltre 50 spin-off dell’Università degli Studi di Padova.
L’evento, organizzato in collaborazione con la Camera di Commercio di Padova e Spinlife, spin-off universitario specializzato nella consulenza in ambito di gestione ambientale strategica e sostenibilità, ha voluto presentare a 360 gradi il nuovo contesto in cui le imprese opereranno a fronte della nuova direttiva (UE) 2022/2464 CSRD. Quali sono i falsi miti legati alla sostenibilità d’impresa? Come occorrerà adattarsi realmente? Queste domande e molto altro hanno trovato risposta grazie al susseguirsi di interventi di professionisti ed esperti della materia.

L’evento si è aperto con l’introduzione del Segretario Generale della CCIAA di Padova Roberto Crosta, a cui hanno fatto seguito i saluti istituzionali di Monica Fedeli, Prorettrice con delega alla Terza missione e rapporti con il territorio dell’Università degli Studi di Padova. Il tema cardine è stato dunque presentato da Fabio Poles, Direttore Generale della Fondazione UniSMART, che ha aperto la sessione di interventi frontali a cura degli esponenti di Spinlife e OVS S.p.A.

Alessandro Manzardo, professore del Dipartimento ICEA dell’Università di Padova e socio fondatore di Spinlife, ha focalizzato il proprio intervento sui concetti principali della gestione ambientale strategica e sull’applicazione di questi nel contesto aziendale. Un’anticipazione fondamentale per comprendere quanto esposto successivamente dalla collega Stefania Presta, ESG Specialist di Spinlife, che ha presentato la nuova situazione normativa vigente suffermandosi principalmente sugli obblighi introdotti dalla nuova direttiva EU sulla Corporate Sustainability.
A seguire, un’importante testimonianza sulle best practice già in atto in OVS a cura di Simone Colombo, Head of Corporate Sustainability, OVS S.p.A.

A conclusione dell’evento si è tenuta una tavola rotonda all’interno della quale sono nati tanti spunti in merito al green marketing, la sostenibilità come elemento giuridico e la gestione ambientale come parte integrante della strategia d’impresa. I presenti: Alessandro Manzardo, Giampietro Vecchiato, partner e direttore clienti P.R. Consulting, Siro Martin, presidente della Sezione regionale del Veneto dell’Albo nazionale gestori ambientali, e Paolo Stocco, Group HSE, Facility & Energy Manager presso Steelco S.p.A.
La registrazione dell’evento è disponibile al seguente link.
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L’Università di Padova finanzia MINIATURE
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L’Università di Padova
finanzia MINIATURE

Grazie al bando World Class Research Infrastructures, nasce a Padova una tecnologia per vedere l’infinitamente piccolo.
L’Università di Padova ha stanziato 7,5 milioni di euro per promuovere l’acquisizione di World Class Research Infrastructures (WCRI), ovvero infrastrutture di ricerca fortemente innovative aventi caratteristiche di eccellenza scientifica e tali da costituire un punto di riferimento nel panorama internazionale.
Uno dei due progetti vincitori del bando WCRI è MINIATURE, un’infrastruttura che permette l’acquisizione di immagini a livello molecolare e metabolico.
La Fondazione UniSMART è stata parte attiva del progetto sin dalla sua nascita, avendo accompagnato i dipartimenti di Biologia (DiBIO), Scienze Biomediche (DSB), Medicina Molecolare (DMM), Scienze Chimiche (DiSC), Scienze Farmaceutiche (DSF), Medicina (DIMED), Scienze Vascolari Cardiotoraciche e Sanità Pubblica (DSCTV) e Salute della Donna e del Bambino (SDB) nella realizzazione del Business Plan che ha permesso a MINIATURE di venire finanziata.
Grazie al suo ruolo di ponte tra mondo accademico e mondo imprenditoriale, la Fondazione UniSMART si è occupata di mappare il contesto economico-industriale di riferimento, di sviluppare il Business Model e il piano finanziario di MINIATURE e ha prestato supporto nell’individuazione dello stato dell’arte delle infrastrutture di ricerca simili, nonché dell’analisi dei rischi in chiave economico-finanziaria.
MINIATURE garantirà all’Università e alle aziende sul territorio una filiera di analisi di immagini avanzata ma soprattutto integrata con l’analisi chimica della composizione del campione studiato.

«Grazie a MINIATURE si potrà in sostanza ottenere una caratterizzazione completa del campione che viene analizzato – spiega il prof Luca Scorrano del Dipartimento di Biologia dell’Università di Padova – con una definizione mai vista prima. Grazie a una microscopia avanzata chiamata “Microscopia a raggi X”, simile alla TAC comunemente usata in clinica, i ricercatori potranno ispezionare i campioni senza doverli manipolare fino al livello del dettaglio dei singoli componenti della cellula. Questi potranno poi essere visualizzati ancor più accuratamente tramite un set di microscopi avanzatissimi che permettono di visualizzare addirittura le singole proteine e grazie a microscopi elettronici che indagano addirittura la composizione chimica del campione. Proprio per consentire ai ricercatori di comprendere non solo come il loro oggetto di studio si presenta, ma anche da cosa è fatto, MINIATURE integra una filiera analitica che consente di misurare in dettaglio i costituenti chimici dei materiali viventi, dalle proteine alle molecole coinvolte nel metabolismo. Infine, forma e funzione sono integrati da un avanzato sistema chiamato imaging a spettrometria di massa che combina la chimica analitica con l’imaging, e consente di visualizzare nelle cellule i composti chimici. Pensiamo alle potenziali applicazioni: i ricercatori potranno individuare nuovi marcatori clinici per una migliore diagnosi dei tumori, seguire i farmaci nelle cellule e vedere dove si distribuiscono, visualizzare il metabolismo.»
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Partecipa al Contamination Lab Veneto 2022: il bando scade il 27 gennaio!
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Partecipa al Contamination Lab Veneto 2022:il bando scade il 27 gennaio!

C_Lab Veneto è un progetto di contaminazione multidisciplinare dell’Università di Padova in cui sono coinvolti studentesse e studenti universitari, persone neolaureate, persone che stanno frequentando o hanno concluso il dottorato di ricerca presso l’Università di Padova, oltre a docenti, esperti, professionisti e imprese.
L’obiettivo è promuovere la cultura dell’imprenditorialità e dell’innovazione, l’interdisciplinarità e la diffusione di nuovi modelli di apprendimento.
Il programma ha una durata di sei mesi (da marzo a ottobre 2022) e rappresenta un’occasione unica di partecipare a un percorso formativo esperienziale durante il quale lavorare in team su un Project Work da sviluppare a partire da un’idea originale della propria squadra o da un brief di una delle aziende partner del progetto.
Ma se vuoi davvero capire cosa significa partecipare al C_Lab Veneto, la cosa migliore è ascoltarlo dalle voci di chi lo ha vissuto: le Contamination Stories servono proprio a questo!
Prendere parte al Contamination Lab Veneto significa:
- Formazione in aula con formatori ed esperti di diversi settori per potenziare le tue capacità imprenditoriali e creative
- Lavoro in team con altri partecipanti provenienti da percorsi universitari diversi per stimolare la contaminazione con approcci multidisciplinari e con l’affiancamento di un tutor della Fondazione UniSMART
- Workshop con ricercatori, innovatori e aziende su tecnologie emergenti e servizi innovativi
- Incontri con imprese, startup e innovatori di successo che hanno realizzato soluzioni creative basate sulla multidisciplinarità
- 6 crediti formativi per arricchire il tuo percorso di studi
- L’Open Badge esclusivo per certificare le tue competenze
…e un montepremi di 14.000 euro!
Hai tempo fino al 27 gennaio per iscriverti: leggi il bando per approfondire tutte le attività del C_Lab Veneto e per scoprire come presentare la domanda di ammissione.
Trovi il Bando C_Lab 2022 su clabveneto.it
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La Fondazione UniSMART e t2i firmano un accordo quadro
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La Fondazione UniSMART e t2i
firmano un accordo quadro

La Fondazione Università degli Studi di Padova e t2i trasferimento tecnologico e innovazione attivano una collaborazione sinergica lungo tutta la filiera dell’innovazione per i progetti che prevedono il coinvolgimento dell’Università degli Studi di Padova.
UniSMART – Fondazione Università degli Studi di Padova e t2i trasferimento tecnologico innovazione consolidano e ufficializzano la loro partnership nell’ambito di progetti di ricerca, progettazione europea e formazione alle imprese.
t2i trasferimento tecnologico e innovazione, società consortile dedicata all’innovazione i cui soci sono la Camera di Commercio di Treviso-Belluno|Dolomiti, la Camera di Commercio di Venezia Rovigo e la Camera di Commercio di Verona, affianca le aziende nel rendere l’innovazione un processo continuo in azienda, accompagnandole nella definizione e sviluppo di percorsi di innovazione.
Nello specifico t2i offre alle imprese supporto in progetti di Ricerca e Sviluppo, servizi dedicati alla Formazione, alla Proprietà Intellettuale, un Incubatore certificato per la nascita di nuove imprese innovative e un servizio di test e certificazioni di prodotti, grazie ai Laboratori accreditati.
L’accordo quadro stipula che le due realtà collaboreranno lungo tutta la filiera dell’innovazione, soprattutto nell’ambito di progetti di ricerca commissionati da aziende ed enti, attività di laboratorio e iniziative di diversa natura che prevedano il coinvolgimento di ricercatori e studenti dell’Università degli Studi di Padova, nonché nell’ambito della formazione alle imprese.
La Fondazione UniSMART e t2i si impegnano inoltre a instaurare un rapporto collaborativo nell’ambito della progettazione europea per la ricerca applicata, individuando ove possibili opportunità di co-sviluppo e co-scrittura su tematiche comuni, al fine di competere efficacemente in Europa.
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Assemblea e cena UniSMART 2021
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Assemblea dei partecipanti e
cena della Fondazione UniSMART
Fiera di Padova, 2 dicembre 2021

A quasi due anni dall’ultimo appuntamento in presenza, giovedì 2 dicembre 2021 si è svolta presso la Fiera di Padova l’Assemblea dei Partecipanti della Fondazione UniSMART, a cui è seguita la tradizionale Cena della Fondazione.
Durante l’Assemblea dei Partecipanti, aziende ed enti della UniSMART Community hanno seguito con interesse gli interventi in programma. Dopo l’apertura del dott. Fabio Poles, Direttore Generale della Fondazione UniSMART, e il saluto del prof. Fabrizio Dughiero, Prorettore all’Innovazione e ai rapporti con le Imprese, l’intervento della delegata ai Joint Degree e ai ranking internazionali prof.ssa Mara Thiene si è concentrato sul ruolo delle aziende rispetto ai ranking internazionali. I ranking internazionali sono classifiche stilate da organizzazioni di varia entità che possono essere utili alle aziende poiché, ad esempio, in fase di assunzione, aggiungono un elemento di valutazione nella scelta del candidato. Le aziende possono inoltre partecipare attivamente all’indagine esprimendo la loro opinione sugli istituti considerati tra i migliori per il reclutamento di laureati.

L’Assemblea si è conclusa con l’intervento della Magnifica Rettrice Daniela Mapelli, Presidente della Fondazione UniSMART, sul PNRR e le sue ricadute territoriali, un tema di grande attualità e molto sentito da aziende ed enti partecipanti. La Magnifica Rettrice ha illustrato le sei missioni del PNRR, i suoi principi trasversali, il modello organizzativo e si è concentrata poi sulla Missione 4 – Istruzione e Ricerca e nello specifico sulla linea 2: Dalla ricerca all’impresa.
A conclusione dell’Assemblea e prima dell’inizio della Cena della Fondazione, i Partecipanti della Fondazione sono stati raggiunti da dirigenti, professori e personale tecnico amministrativo dell’Università degli Studi di Padova per un aperitivo di networking.

La Cena della Fondazione UniSMART si è aperta con un saluto della Presidente, Magnifica Rettrice Daniela Mapelli, a cui è seguito un aggiornamento sull’ultimo anno trascorso dalla Fondazione a cura del Direttore Generale Fabio Poles.
Durante la serata l’ing. Alessandro Mistretta, Head of Tech Transfer della Fondazione UniSMART, ha presentato UNI.T.I. per l’economia circolare – UNIversità, Territorio e Imprese per creare impatto sul tema dell’economia circolare. Il progetto, che si svilupperà nel corso del 2022, vedrà la collaborazione della Fondazione UniSMART con il Centro Studi Circular Economy – Waste, Materials and Sustainability (CEWMS) dell’Università degli Studi di Padova e con le Associazioni Alumni e Amici dell’Università degli Studi di Padova.
Il terzo intervento della serata ha visto protagonista Giotto Cooperativa Sociale, partner della UniSMART Community, il cui Presidente dott. Nicola Boscoletto, assieme al dott. Tommaso Dall’Acqua, responsabile del Talent Engagement della Fondazione UniSMART, ha raccontato la sua esperienza con il Contamination Lab Veneto. Il team di giovani talenti dell’Università di Padova che nel 2020 ha lavorato insieme alla Cooperativa sul progetto sui giardini terapeutici non solo si è aggiudicato il secondo posto all’interno dell’iniziativa, ma ha poi presentato il progetto al contest internazionale Urban Innovation and Entrepreneurship organizzato dalla Alliance of Guangzhou International Sister-City Universities (GISU) classificandosi al terzo posto.

La serata si è conclusa con la consegna a sorpresa da parte della Presidente e Magnifica Rettrice di tre riconoscimenti a nome della Fondazione UniSMART:
Patrizia Messina
professoressa del Dipartimento di Scienze Politiche, Giuridiche e Studi Internazionali (SPGI), per il Centro Interdipartimentale di Studi Regionali (CISR) Giorgio Lago, che con il progetto UNICITYMAP. LA SFIDA DELLA PANDEMIA ALLE RELAZIONI TRA CITTÀ E UNIVERSITÀ: IL CASO DI PADOVA si è aggiudicato la call UniSMART4Research per la raccolta di proposte progettuali di ricerca di particolare rilevanza strategica nella fase di risposta e superamento della pandemia lanciata dalla Fondazione UniSMART grazie al contributo dei partecipanti della Fondazione.
Claudio Imboccioli
R&D Manager di Pietro Fiorentini, membro partecipante alla Fondazione, per la fiducia che l’azienda ha dimostrato negli anni, attivando tramite la Fondazione numerose progettualità con l’Ateneo, contribuendo così alla crescita della Fondazione stessa.
Andrea Berti
Dirigente dell’Area Ricerca e Rapporti con le Imprese dell’Università degli Studi di Padova, per aver accompagnato UniSMART sin dalla fase di progettazione, seguendone con fattiva simpatia tutti gli sviluppi successivi.
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Hack the Pharma Tech 2021 - I vincitori
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Hack the Pharma Tech 2021
i vincitori

Dopo una settimana di intenso lavoro, venerdì 3 dicembre si è tenuta la finale di Hack the Pharma Tech 2021. La seconda edizione dell’hackathon delle tecnologie farmaceutiche è stata organizzata dalla Fondazione UniSMART in collaborazione con Stevanato Group, fornitore primario globale di soluzioni per il contenimento e la somministrazione di farmaci e per la diagnostica per i settori farmaceutico, biotecnologico e life science.
Le sette squadre in gara hanno presentato le loro soluzioni alla sfida proposta dall’azienda e per la giuria non è stato affatto semplice decretare un vincitore.
Infatti, grazie alla collaborazione tra studenti, laureati e dottorandi provenienti da percorsi diversi, ogni squadra ha avanzato una proposta di alto livello.
Gli ottimi risultati raggiunti sono stati inoltre il frutto del coordinamento da parte dei tutor di Stevanato Group e degli incontri formativi a cui hanno partecipato le squadre durante la settimana.
Dopo attenta analisi delle proposte e in seguito ai pitch dei team, la giuria ha decretato la squadra vincitrice:
Needle X People
Matteo Baldan, Alessia Barbisan, Francesca Giovanetti, Matteo Martin, Alessandro Mezzari
Inoltre, durante la fase di valutazione la giuria ha deciso di assegnare un premio che non era inizialmente previsto. Il riconoscimento per il progetto più innovativo è andato alla squadra:
Biohackers
Cecilia Casarella, Davide Colaianni, Marco De Conto, Sofia De Felice, Christian Dragonetti, Maria Morbidelli, Greta Ravelli
Complimenti ai vincitori e a tutti i team coinvolti, e un sentito ringraziamento a Stevanato Group per aver proposto come sempre una sfida stimolante e di alto livello!

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Crehacktivity 2021 - I vincitori
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Crehacktivity 2021
i vincitori dell'hackathon

Lunedì 22 novembre si è tenuta la finale della seconda edizione di Crehacktivity, l’hackathon del Veneto Orientale organizzato dal consorzio di enti e comuni del territorio per le politiche giovanili.
Dopo aver lavorato per due settimane divisi in squadre su nove sfide presentate dalle aziende partecipanti – Arreghini Stefano & C. snc, Master Italia – Atlantis, Cooperativa Sociale Il Portico, INPS San Donà di Piave, Italdecor srl, La Maggiò Costruzioni, MM-ONE Group srl, Residenza per anziani Francescon, Tergas srl – quaranta giovani talenti si sono ritrovati a San Donà di Piave per ultimare le loro presentazioni e presentare i progetti davanti alla giuria.

Le soluzioni sono state tutte di alto livello e dopo attenta analisi la giuria ha decretato i vincitori:
1° posto: Team Greeners (Mirko Bigolin, Marco De Conto, Gian Marco Minto e Giuliano Vincenzo Scuto) per Italdecor con un progetto sulla sostenibilità delle vernici e una comunicazione di prodotto più coinvolgente e attenta ai temi ecologici.
2° posto: Team Impact (Giada Bonato, Cesare Calore, Chiara Dalto, Leonardo De Azevedo Louzada, Giovanni Gatto, Marco La Raja, Francesco Piscopello, Lorenzo Maria Placentino) per Tergas con un piano marketing finalizzato alla conquista di quote di mercato attraverso un sistema di abbonamento.
3° posto: Team CCI (Laihang Guo, Alexandra Dumitrache, Nessia Valty Grace Kinanga, Alessandro Pasqual) per Cooperativa Sociale il Portico con un sistema di accentramento aggiornato in tempo reale delle informazioni e dei servizi offerti dalla cooperativa sul territorio.
Complimenti ai vincitori e a tutti i team coinvolti, e grazie ai comuni del Consorzio e a tutte le realtà che hanno lanciato le loro sfide.
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