
Konica Minolta apre un nuovo centro di ricerca a Roma. Al via 100 assunzioni.
Lo scorso 12 febbraio il nostro Riccardo Maistrello ha partecipato all’Open Day organizzato da Konica Minolta a Roma per inaugurare i nuovi laboratori di ricerca.
La multinazionale giapponese, nata dalla fusione di Konica e Minolta nel 2003, già Partner della Community di Unismart, è leader mondiale nella produzione di componenti ottiche e sensori metrici negli ambiti Business Technology, Healthcare e Industrial Sensing.
L’azienda investe in Ricerca e Sviluppo oltre l’8% del fatturato globale e, dopo la Repubblica Ceca, la Germania ed il Regno Unito, ha deciso di aprire un quarto polo R&D europeo proprio in Italia – a Roma.
Con l’occasione abbiamo posto alcune domande a Filippo Silva, ingegnere delle telecomunicazioni di 37 anni con un trascorso alla Ricerca & Sviluppo di aziende come Nokia e Siemens, oggi alla guida della struttura di Roma.

Filippo, perché l’Italia e perché Roma?
Ci sono tre motivi principali che hanno spinto Konica Minolta ad investire in Italia.
Il primo è la vicinanza geografica alla parte più meridionale dell’Europa e a un numero ampio di industrie manifatturiere di piccole e medie dimensioni.
La seconda motivazione è la possibilità di attrarre ingegneri e ricercatori italiani, che sono di solito caratterizzati da una maggiore creatività e flessibilità rispetto ai colleghi del Nord Europa: anche in campo tecnologico questo è un fattore determinante nel creare idee innovative e identificare nuove soluzioni.
Infine, Konica Minolta mira a sviluppare nuove collaborazioni con centri di ricerca e università italiane, che sono altamente quotate a livello mondiale e che finora non sono entrate a far parte della rete di contatti.
Allo stato attuale qual è la principale sfida che dovrete affrontare?
La sfida principale è quella di sviluppare nuove soluzioni e integrare i molti servizi e sistemi basati sull’intelligenza artificiale.
Nella bellezza e fortuna di poter costruire qualcosa da zero, che è il motivo principale per cui ho deciso di guidare questo nuovo team, la quotidianità è fatta di parecchie difficoltà come trovare persone che siano disposte ad accettare la stessa sfida, costruire un ufficio funzionale e accogliente… A volte questo significa riparare anche i tubi o montare quadri.
La cosa più interessante è poter raccontare la trasformazione di Konica Minolta ed il ruolo che vogliamo dare a Roma che spesso balza agli onori della cronaca più per il traffico e i rifiuti che per l’innovazione.
Si delinea perciò un 2018 orientato alla costituzione di un team di talenti internazionali. Quali sono i profili che cercate con maggior interesse?
Quello che cerchiamo prima di tutto è qualcuno disposto a mettersi in gioco e che sappia coniugare l’esperienza tecnica alla capacità di capire le necessità di un cliente.
Nel nostro ambito, è importante avere un approccio di Lean Startup, caratterizzato cioè da velocità nel ciclo di sviluppo prodotto, con fasi di test e validazione che si susseguono velocemente.
Dal punto di vista tecnologico il laboratorio di Roma vuole concentrarsi su alcuni aspetti legati all’infrastruttura come ad esempio l’edge-cloud computing e la cyber security per poi muoversi su applicazioni dell’intelligenza artificiale nel contesto dell’industria 4.0 investigando aree come la robotica e l’Internet of Things.
Il laboratorio sarà completato da un gruppo di sviluppatori che ci permetterà di svolgere attività di dimostrazione per validare la bontà delle soluzioni sviluppate.
In questi giorni nel mondo universitario è tutto un gran parlare di “Contamination Lab” e competenze trasversali e multi-disciplinari. Al di là dei profili specifici, cosa cerca Konica Minolta in un giovane neolaureato?
Purtroppo, una limitazione che riscontro in molti candidati italiani è la scarsa conoscenza della lingua inglese.
Molte persone competenti non possono essere di aiuto all’interno di un team internazionale perché non sono in grado di sostenere una conversazione in inglese.
Ci sono poi altre competenze, definite come soft skills, che ormai sono requisiti fondamentali per lavorare in un’azienda come Konica Minolta: saper lavorare in gruppi distribuiti geograficamente, essere propositivi, avere capacità di analisi nei confronti delle proprie attività e l’intraprendenza nel crearsi e gestire il proprio lavoro in autonomia.
Grazie Filippo, vi auguriamo buona fortuna e speriamo che una parte delle competenze e dei talenti di cui avete bisogno arriveranno da Unismart e dall’Università di Padova.