L’Editoriale del Direttore

15 febbraio 2018

 

Stefano Carosio
Stefano Carosio, direttore di Unismart

Care lettrici e cari lettori,

E’ un piacere condividere con tutti voi la newsletter di Unismart, che vuole essere momento di aggiornamento e condivisione degli importanti traguardi raggiunti dalla società in questo primo anno di vita.

In questi mesi la nostra “Community” è cresciuta molto ed è in continua crescita. Oggi annovera circa 50 organizzazioni tra cui grandi aziende multinazionali, PMI e start-up, associazioni industriali ed organi intermedi, primari istituti bancari, fondi di investimento, società di consulenza… insomma un vero e proprio ecosistema che vede nello scambio di reciproche opportunità di business e di innovazione un forte driver di crescita in collaborazione con il nostro eccellente ateneo.

In questo ambito, l’attività in collaborazione con il mondo associativo sta coinvolgendo molte aziende del territorio veneto, con frequenti visite in azienda e l’incontro con giovani imprenditori. 

Accanto alla community siamo stati promotori di decine di contratti di ricerca che hanno coinvolto aziende multinazionali e PMI insieme ai gruppi di ricerca dell’Università di Padova ed agli Uffici e Servizi di ateneo, in particolare l’Ufficio Career Service, l’Ufficio Valorizzazione della Ricerca e l’Ufficio Comunicazione. Uno di questi progetti, sviluppato in collaborazione con E.On, è raccontato nella newsletter di questa settimana. Ulteriori progetti saranno descritti nelle prossime edizioni.
 
L’attività di valorizzazione della proprietà intellettuale procede invece in forte sinergia con l’Ufficio Valorizzazione della Ricerca mentre l’attività di supporto alla ricerca collaborativa internazionale, in particolare in ambito H2020, ha visto un crescente interesse da parte delle organizzazioni della Community (e non solo) e una stretta collaborazione con l’Ufficio Ricerca Internazionale.
 
A proposito di collaborazione internazionale sono molto orgoglioso di un contratto che abbiamo siglato a fine anno con un’università norvegese, per la valorizzazione delle loro competenze e la definizione di un piano strategico che prendesse spunto dal modello virtuoso messo in atto a Padova.
 
“Last but not least” vorrei citare un’iniziativa ad elevato potenziale di impatto che vede coinvolto l’ateneo con i suoi talenti e le aziende: parlo del Contamination Lab del Veneto, di cui trovate ampia descrizione nel primo articolo di questa newsletter, un progetto ambizioso ed innovativo che nasce grazie al contributo delle Università di Padova e Verona e di altri attori importanti dell’innovazione: il Galileo Visionary District, Confindustria Padova e PadovaFiere – Geo SpA, tra gli altri.
 
Buona lettura!
 
Stefano Carosio
Direttore